mercoledì 26 febbraio 2014

Castelli di ghiaccio

Pubblicato da Sae alle 14:32 0 commenti




Salve eccomi qui con un'altra delle mie recensioni. 
Come potete vedere passo da un genere a un altro, del resto trovo che il bello del cinema sia riuscire a immergersi in quante più storie possibili. 

Non serve essere troppo schizzinosi, in quanto cinema o anche lettura, spesso si perdono storie troppo belle, o anche solo divertenti o leggere, per qualche preconcetto. :)

Come da immagine vi parlo oggi di Castelli di Ghiaccio

Vidi questo film circa tre anni fa. Una delle mie passioni è guardare il pattinaggio artistico, così ogni film di questo tipo, o anche sul ballo, non me lo lascio scappare e lo vedo sempre volentieri. 

Questa pellicola in particolar modo non è niente di speciale, devo ammetterlo. Anche la prima volta che lo vidi ne rimasi spiacevolmente delusa. 
Mi sembrava che al ritmo del film mancasse qualcosa, non mi convinceva per niente.
Però c'era qualcosa che non quadrava del tutto. Insomma la sensazione che in realtà quel film non fosse tutto lì. Un po' l'impressione che avrebbe dovuto essere altro ma che alla fine non si sa come era uscito fuori, così senza una vera e propria personalità. 

Tre anni fa lasciai cadere la cosa così e non ci pensai più di tanto, alla fine può succedere di incappare in prodotti pessimi. Mica tutti i film possono piacere!

Poi ieri l'ho rivisto perché volevo continuare a vedere qualcosa che riguardasse il pattinaggio artistico, dopo le ultime olimpiadi invernali :)

Ancora una volta ho provato quella sensazione di scontento. Stamattina a ogni modo mi sono interessata alla colonna sonora e tema portante del film, da lì sono arrivata a un post di Yahoo Answers, incredibile ma vero, ha una sua utilità di tanto in tanto!

E ho visto il post di una ragazza che cercava un film riguardante una ragazza cieca che pattinava perché era il suo film preferito. 

Ho pensato, vabbe' tutti i gusti son gusti. Il film di cui parlava la ragazza in questione però non era quello che avevo visto io, bensì l'originale ovvero Castelli di Ghiaccio del 1978.



In un secondo ho focalizzato la situazione. Quello che avevo visto io era un remake
Per pura curiosità ho cercato di ritrovare questa prima versione, e ne ho trovata una in streaming sottotitolata. 

Una volta terminata la visione finalmente il film e la storia hanno assunto un loro senso. 
Sicuramente la produzione del 1978 è di livello decisamente superiore, la Disney ha trasformato un film tanto carino in qualcosa di eccessivamente leggero che nello stesso tempo mostra momenti dramma che però non sono pienamente resi ed è così che lo spettatore resta disorientato. 

Mi sono dilungata troppo... accidenti!

In breve il film narra la storia di Lexie una pattinatrice amatoriale che trova la sua occasione decidendo di partecipare alle selezioni per i campionati regionali. 

Non passerà la selezione, ma verrà invece notata da un allenatore/allenatrice e di lì la tanto sperata scalata al successo per lei sarà vertiginosa. 

Il film è carino, parlo della versione del '78 perché l'altra onestamente non mi sento di considerarla o di consigliarla. 
E' priva di un qualunque senso di realtà, come se la protagonista da un giorno all'altro diventasse un fenomeno il cui unico problema sia la celebrità appena conquistata e un bacio dato per festeggiare al suo allenatore. 

I film dovrebbero essere identici ma non lo sono. 

Consiglio pertanto il primo se vi piacciono i film sul pattinaggio.

Buona visione e alla prox! :)












martedì 25 febbraio 2014

Cloud Atlas

Pubblicato da Sae alle 06:52 0 commenti



"Le nostre vite non sono nostre.
Siamo uniti gli uni agli altri, passato e presente,
e ogni nostro crimine o gentilezza, costruisce il nostro futuro"


Era qualche tempo che volevo vedere questo film dei fratelli Wachowski, premesso che loro mi piacciono abbastanza, infatti ho apprezzato moltissimo Matrix, il primo capitolo intendiamoci, e ho letteralmente amato la loro trasposizione del fumetto di Alan Moore "V per Vendetta", quindi non potevo lasciarmi scappare questo film che tra le altre cose ha un cast veramente notevole. 

Il motivo per cui fino a ora non l'avevo ancora visto era che il trailer non permetteva di capire molto, anche se ora ne so il perché. 
Del resto sarebbe stato riduttivo pubblicizzare il film in modo consono, in quanto ogni tipo di reclame o pubblicità che ne fosse stata fatta avrebbe creato preconcetti che ne avrebbero poi viziato la visione. 
E ci riallacciamo al motivo della mia tardiva visione. In quanto dovunque leggessi pareri sulla pellicola le persone che l'avevano visto si dividevano in coloro che lo amavano e coloro che lo odiavano.

Procediamo dunque.

I Wachowski hanno tenuto il più stretto riserbo riguardo questo film fin quasi al momento della proiezione nelle sale. 
Credo di capire il perché di questa scelta, in realtà Cloud Atlas è un film molto particolare, a dire il vero non credo di aver mai visto nulla di silmile prima. 
Se nella parte futuristica del film i due registi avessero evitato un ovvio riferimento al loro "Matrix" facendola un po' più semplice, si fossero chiamati Peter Jackson, James Cameron, Spielberg o Nolan e avessero affrontato un tema più convenzionale limando qualche sbavatura, sicuramente qualche nomination all'Accademy l'avrebbero ricevuta. 
Ma come sempre in questi casi l'originalità non paga, non ci stupisce che Cameron abbia vinto il suo oscar con un film come Titanic, che sarà anche un film eccellente ma che non si può dire abbia una sceneggiatura meno che banale. 

Però torniamo al nostro Cloud Atlas, il quale in realtà è l'adattamento cinematografico del libro "L'atlante delle nuvole" di David Mitchell e se il libro è complesso anche solo la metà di quello che credo sia, allora l'impresa posta in essere con il film è stata quanto meno ambiziosa. 

A questo punto dovrei dirvi di cosa tratta la storia, o meglio di cosa trattano le storie
Eh sì, perché qui di storia non c'è n'è una sola ma ben sei e tutte ambientate in periodi storici differenti. 

Dovrei dire che si tratta di un amore che vincendo il passare del tempo continua a ritrovarsi nel circolo in continua evoluzione delle reincarnazioni?

 Potrebbe essere, ma non è solo questo.

Allora dovrei forse dire, che si tratta della storia della natura umana e della sua evoluzione nel corso dei secoli di decisioni, e azioni perpetrati dall'uomo?

Potrebbe essere, ma non è nemmeno soltanto questo.

Quindi che tipo di film è Cloud Atlas? E direi che questa è una bella domanda. :)

Se dovessi definirlo e incanalarlo in una categoria ebbene non potrei dire che sia un film storico, thriller, drammatico, romantico, fantascientifico o altro.
E allora che film è Cloud Atlas e cosa deve aspttarsi lo spettatore che vuole vederlo?

Io credo di poter dire, che questo film è in realtà un viaggio. Un viaggio in noi stessi. Penso sia questo che volesse l'autore del libro o quanto meno i registi del film.  

Guardiamo da spettatori le vicende intrecciate di tanti personaggi, destini che si rincorrono nel corso delle epoche e della storia, e che non fanno altro che raccontare quello che è la vita per ognuno di noi. Il peso della scelta che ogni giorno, quotidianamente, ci troviamo ad affrontare e che cambia il nostro cammino e destino di minuto in secondo. 
C'è la storia di Adam, Robert, Luisa, Timothy, Somni e Zachry, ma in realtà è la nostra storia quella che ci vogliono mostrare i registi, tinta forse con un po' di idealismo esagerato e con qualche banalità qui e là, forse avrebbero potuto tralasciare qualcosa, ma l'itento, quello di sicuro era poetico.

Tornando a noi, ottima l'interpretazione degli attori tutti, se dovessi dire che qualcuno è stato più bravo di un altro non credo che potrei farlo, la prova è stata equilibrata da parte di tutti e credo che questa sia stata una cosa essenziale per la riuscita della pellicola, infatti se solo uno avesse sovrastato l'altro, il castello di carte su cui è costruito il tutto sarebbe crollato miseramente. 
Ottimi, come sempre quanto si parla di fratelli Wachowski, gli effetti speciali. Il trucco superlativo, insomma il modo in cui hanno trasformato Hugo Weaving in donna è stato geniale, quando l'ho visto a momenti morivo dal ridere!
Della sceneggiatura ne ho già parlato in abbondanza, originale senza ombra di dubbio e ben fatta. 

Per buona parte della durata della pellicola lo spettatore potrebbe sentirsi disorientato, e non riuscire ad afferrare lo strano incastrarsi degli eventi che gli vengono mostrati. Poi alla fine potrebbe anche chiedersi, che cosa abbia visto per quasi due ore, ma è proprio a quel punto che ecco... come una stella cadente che illumini il cielo per un secondo... "Ah... era questo"
Magari dopo ne perderà nuovamente il significato... ma quell'attimo era tutto ciò che contava e quello che volevano i registi. 

 Chi legge chi? Alla fine siamo tutti lettori.


Ora ne consiglio o meno la visione? 
Ebbene, io ve la consiglio se siete amanti del cinema, perché se lo siete non potete perdere questo esempio di cinematografia, potrà piacervi oppure no, ma dovete vederlo. 

Se invece cercate una banale storia sulla reincarnazione e l'amore che lotta contro i secoli del tempo, non è il film che fa per voi.

A voi la scelta.  :)

"Cos'è l'oceano se non una moltitudine di gocce?"
Adam Ewing  

domenica 23 febbraio 2014

Rush

Pubblicato da Sae alle 21:08 0 commenti




Dopo parecchio tempo ormai rieccomi qui!
Ho avuto da fare per un sacco... ma adesso che la mia vita è un po' più tranquilla spero di riuscire ad aggiornare il blog con più regolarità.

Lo scorso anno volevo vedere a tutti i costi questo film. Visto il periodo frenetico che mi sono trovata a vivere non ci sono riuscita e così hanno tolto il film dalle sale prima che riuscissi a vederlo.

Ora ben quasi un anno dopo, l'ho visto, l'ho preso e me lo sono finalmente visto.

La mia prima impressione è stata che il trailer, seppur riuscendo molto bene nell'intento di interessare lo spettatore e invogliare alla visione, porti leggermente fuori pista. 

A me i film sulle corse automobilistiche non dispiacciono al contrario, sarò negata al volante di una macchina, ma quando si tratta di videogiochi dico ancora la mia!

Non mi è dispiaciuto quel lontano "Giorni di Tuono" di Tom Cruise per esempio e se mi è capitato di vedere qualcosa sui generis non l'ho mai disdegnato.

Così mi sono subito interessata a questo "Rush" il mio interesse poi è cresciuto esponenzialmente quando ho saputo che si trattava di un film basato su fatti e persone realmente esistite e che uno dei piloti protagonisti del film era il grande Niki Lauda, uno dei migliori piloti che abbiano corso sulla nostra beneamata Ferrari. 

Ammetto però che mi aspettavo un filmetto tutto corse e rivalità tra due grandi piloti di F1 con magari qualche battuta goliardica mischiata al tutto per far fare qualche risata. 

Ebbene non è esattamente così, anzi il prodotto che lo spettatore potrebbe trovarsi davanti è molto più simile di quanto non ci si aspetti a quello che potrebbe definirsi film documentario. 
Ovviamente non è proprio così in quanto le inesattezze riguardo a ciò che la storia racconta realmente ci sono e forse più di un purista del mondo delle corse storcerà il naso dinanzi a questo prodotto, ma per coloro che amano il mondo delle corse senza esserne fanatici questa pellicola sarà di certo una piacevole sorpresa. 

Ma andiamo per ordine.

Nel 1976 due piloti antagonisti si affrontano nel mondiale di Formula Uno giocandosi il titolo di campione del mondo, le scuderie per cui corrono anch'esse rivali da sempre: Niki Lauda per la Ferrari e James Hunt per la McLaren.
Già rivali agli esordi della carriera i due si affronteranno come piloti, come uomini e come amici,  tra eventi più o meno tragici fino all'epilogo della loro rispettiva carriera. 

Il film riesce a tratteggiare, rispettando il confine sottilissimo tra fiction e realtà, le personalità di due piloti che hanno fatto storia nel settore della corsa automobilistica per professionisti: James Hunt, il bello e biondo, che tutte le donne vogliono senza che nessuna lo ami davvero, votato agli eccessi e che corre su un circuito di formula 1 perché correre è l'unica cosa che riesce a fare davvero bene e nella quale può distinguersi. 
Niki Lauda: il computer, che abbandona la sua famiglia per seguire le sue convinzioni, che persegue senza concedersi mai un attimo di cedimento o di ripensamento, uomo dai valori profondi, e rigoroso nel conseguire i suoi obiettivi. 

L'uno che non riesce nemmeno a far funzionare il suo matrimonio, l'altro che nonostante rimanga vittima di uno sfortunato e disastroso incidente, rifiuta di farsi battere e cerca di superare i limiti del corpo con la convinzione della mente. 

Due figure agli antipodi totalmente diverse, ma che si incontrano come quelle due rette tangenti di cui parlano gli assiomi geometrici. 

Il film segue queste sue rette, ne delinea i percorsi, le vite, i sentimenti, i pensieri durante quel campionato del mondo in cui si incontrano. Il ritmo narrativo rallenta di tanto in tanto, ma questo è dovuto alla durata della pellicola che seppur non delle più brevi riesce comunque a non annoiare lo spettatore che si trova calamitato da quei nomi che forse ha solo sentito nominare ma che ora si vede davanti riportati in vita così come forse erano un tempo. 
La sceneggiatura è buona davvero, fluida e i dialoghi eccetto qualche banalità che forse avrebbero potuto tralasciare, non risultano troppo insipidi.

Forse un po' scarne le musiche ma non escludo che questo fosse lo scopo fin dall'inizio, magari per non intralciare la rappresentazione di quei famosi anni '70.

Un buon film, un'ottima interpretazione da parte dell'attore che recita nel ruolo di Niki Lauda, che ha ricevuto diversi riconoscimenti per questo. 
Più mediocre al contrario l'interpretazione del famoso "Thor", avrebbe forse potuto rendere qualche sfumatura in più di quello che secondo me era un personaggio ben più complesso di quello mostrato. 
L'ha buttata sul semplice ma questo se ha ben rappresentato la leggerezza leggendaria di James Hunt lo ha anche privato di spessore. 

Sicuramente un film che consiglio a tutti e se qualcuno si lascia traviare dal trailer, lasci che gli dica che non è un film sulle corse d'auto, ma sui due uomini che facevano correre auto.

Buona visione!

Alla prox Sae. :)
 

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