martedì 12 aprile 2016

Il Ricatto

Pubblicato da Sae alle 09:35




Buongiorno a tutti!
Eccomi qui con una nuova recensione, ieri non sapendo che fare di me stessa, ovvero non sapendo che guardare ho scelto "Il Ricatto".

Il film non è nuovo, anzi è uscito da qualche anno, ma, nonostante avesse attirato la mia attenzione già prima, non ero mai riuscita a vederlo anche a causa delle pessime critiche che aveva ricevuto in giro.

Ieri invece mi sono detta: "No, oggi me lo voglio proprio vedere".

Ma come sempre andiamo per ordine.

Il film, il cui titolo orginale è "Grand Piano" molto più adeguato all'orribile titolo italiano "Il Ricatto", parla di un famoso geniale esecutore pianista che in seguito a un fallimentare concerto si è ritirato dalle scene per ben 5 anni.
Tom Selznick, interpretato dal nostro caro e beneamato "Frodo" Elija Wood, convinto dalla moglie Emma Selznick, famosa attrice di Hollywood, si persuade a tornare sulla scena con un concerto commemorativo in onore del suo insegnante di pianoforte e famosissimo compositore recentemente deceduto, suonerà una selezione delle opere del famoso maestro ma all'ultimo momento decide di non eseguire il brano che l'aveva umiliato 5 anni prima, l'opera impossibile denominata "cinquette".



Ormai rassegnato al suo destino, Tom si appresta a iniziare il suo concerto, ma quando inizia a suonare una brutta sorpresa lo coglie di sorpresa, infatti oltre alle note sulla sua partitura sono scritte inquietanti minacce che lo mettonoin guardia dallo sbagliare anche una sola nota pena la morte sua e di sua moglie.





L'idea di fondo secondo me non è male, al contrario, il titolo italiano secondo me porta parecchio fuori strada lo spettatore medio che probabilmente si aspetterà di vedere qualcosa di molto più attivo, di ciò che in realtà ci troveremo davanti, non che il film manchi totalmente d'azione, ma non è ascrivibile al film di genere.
Per questo tenere il titolo originale sarebbe stato molto utile oltre che maggiormente esplicativo di ciò che ci aspettava realmente.



Avevo temuto che la pellicola potesse dipanarsi in modo troppo lento vista la scarsa possibilità di cambio di scena per ben 90 minuto, ma al contrario il film è scorrevole e non annoia mai durante la visione, del resto abbiamo visto che gli sceneggiatori amano questo tipo di situazioni che pur sembrando statiche riescono a massimizzare l'azione, non a caso si tratta dei creatori di "Buried - Sepolto", film che non ho ancora visto ma che provvederò a procurarmi.
Quindi il ritmo è scorrevole, il film non annoia e anche la recitazione, se non si conta degli evidenti limiti degli attori, insomma Elija Wood uno sforzo in più lo poteva pure fare, ma si gioca tutto sulla maschera dello spavento perenne, non è stata male, inoltre John Cusack ha sempre un suo perché anche con la sua piccola interpretazione ha saputo risollevare il comparto recitativo, ma allora perché il film non ha convinto in pieno?








Credo che sia per la leggerezza con cui è stato trattato il tutto; per scongiurare il pericolo di troppa stasi e guadagnare dal punto di vista del ritmo narrativo si è perso in termini di profondità.
Non si sono approfonditi sufficientemente i caratteri dei personaggi, non si è spiegata per bene la situazione né la faccenda che i protagonisti e di conseguenza lo spettatore, si trovano a vivere e  questo lascia con un profondo senso di insoddisfazione, perciò alla fine che cosa abbiamo visto?
Dov'è il climax della pellicola? Anche il momento in cui il protagonista suona il famoso e impossibile pezzo "cinquette" non riesce a creare il giusto tipo di tensione narrativa.
Quello che manca dunque sono le scene che lasciano con il fiato sospeso a chiedersi: "E adesso che cosa succederà?" Niente, il phatos è quasi totalmente assente.  E per un film di questo genere è una cosa abbastanza grave.

Le idee ci sono e buone ma non sono realizzate nel modo più adeguato alla riuscita.
Il finale poteva essere degno di nota, ma arrivando dopo tutto il resto del film non riesce nell'intento di lasciare lo spettatore con un possibile interrogativo.

Insomma un'occasione sprecata, perché "Grand Piano", non riesco proprio a chiamarlo "Il Ricatto", avrebbe potuto essere uno dei migliori thriller psicologici degli ultimi anni.

A ogni modo non è un film inguardabile, al contrario lo consiglio a chi volesse guardare qualcosa di non troppo impegnativo ma comunque di intrattenimento. Il film servirà sicuramente allo scopo se se ne affronterà la visione senza troppe aspettative.

Allora buona visione e alla prossima! :)

Sae.

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